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Channel: Auto 2014 – Allaguida

Peugeot 508 SW 2014: prezzo e scheda tecnica, le Business offrono il giusto [FOTO]

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Recentemente ha subìto un restyling la station wagon di medie dimensioni della Casa francese Peugeot, parliamo di 508 SW che viene proposta in listino anche nella variante con motore ibrido a gasolio.
E’ stato più di un semplice facelift quello che ha interessato la vettura in questione, che si presenta ora con linee meno filanti ma comunque più squadrate e che vogliono percorrere il nuovo family-feeling intrapreso dal brand del Leone.
In listino rimangono le motorizzazioni a benzina e diesel, Euro5 ed Euro6, ed inoltre, come anticipavamo, anche la variante RXH mossa dal motore ibrido a gasolio e riconoscibile a primo impatto.

Stile e novità

Fiancata di Peugeot 508 SW

Lo stile rispetto al modello lanciato nel 2010 cambia, questa infatti propone al pubblico degli innovativi gruppi ottici con tecnologia a LED per quanto riguarda i fari diurni, migliorati il cofano e la calandra anteriore che ora presentano molteplici nervature e dentro si trova una plancia del tutto nuova con un computer di bordo molto più tecnologico rispetto a prima. La coda mantiene quello stile filante ed un design che ad occhio magari può ingannare per il fatto che sembra renderla più corta di quel che è.

Dimensioni e capacità di carico

Dati alla mano la Nuova Peugeot 508 SW non cambia le dimensioni. Rimane infatti lunga 4 metri ed 83 centimetri per una larghezza di 1 metro e 85 ed un’altezza di 1 metro e 48. Sorprende il bagagliaio ancora una volta come fece con la precedente generazione: questo infatti presenta una minima capacità di carico pari a 560 litri ma se si abbattono gli schienali si presente una massima capacità di carico pari a 1598 litri.

Motorizzazioni e prestazioni

Come anticipavamo, in listino sono presenti motori a benzina, diesel ed un ibrido. Noi ci soffermeremo sui primi due per dedicare uno speciale alla variante RXH.
I benzina sono tutti dei 1.6 litri con potenza che arriva a 156 cavalli forti di una velocità massima di 210 chilometri orari che passa a 227 chilometri orari se si dota 508 SW di cambio automatico sequenziale a sei marce, gli scatti da 0 a 100 chilometri orari sono invece rispettivamente di 8,8 e 9,1 secondi.
Più scelta invece nel comparto dei propulsori diesel. Questi infatti aprono la lista con i 1.6 di cilindrata con potenza di 114 cavalli in tecnologia e-HDi con omologazione Euro 5, altrimenti si passa ai 2.0 con potenze di 140, 150, 163 e 181 cavalli liddove quelli da 150 e quelli da 181 cavalli sono mossi dalla tecnologia BlueHDi e presentano l’omologazione Euro6, mentre gli altri rimangono Euro 5.

Meccanica

Per tutte le varianti la trazione è sull’asse anteriore e le trasmissioni sono affidate ad un cambio manuale a sei marce, altrimenti ad un automatico sequenziale a sei marce disponibile per le 1.6 a benzina, di seri per le 2.0 diesel BlueHDi da 181 cavalli o a scelta per quelle da 163 cavalli. Infine è proposto anche un robotizzato a sei marce per la versione 1.6 da 114 cavalli diesel.

Consumi ed emissioni

Benzina:

1.6 THP 165 cavalli: 16,7 chilometri con un litro, 1202 chilometri con un pieno e 139 grammi di CO2 per chilometro;
1.6 THP 165 cavalli EAT6: 17,2 chilometri con un litro, 1238 chilometri con un pieno e 135 grammi di CO2 per chilometro.

Diesel:

1.6 e-HDi 114 cavalli: 23,3 chilometri con un litro, 1678 chilometri con un pieno e 112 grammi di CO2 per chilometro;
1.6 e-HDi 114 cavalli ETG6: 25 chilometri con un litro, 1800 chilometri con un pieno e 105 grammi di CO2 per chilometro;
2.0 HDi 140 cavalli: 20,8 chilometri con un litro, 1498 chilometri con un pieno e 125 grammi di CO2 per chilometro;
2.0 BlueHDi 150 cavalli: 23,8 chilometri con un litro, 1714 chilometri con un pieno e 110 grammi di CO2 per chilometro;
2.0 HDi 163 cavalli: 20 chilometri con un litro, 1440 chilometri con un pieno e 130 grammi di CO2 per chilometro;
2.0 HDi 163 cavalli automatica: 17,5 chilometri con un litro, 1260 chilometri con un pieno e 150 grammi di CO2 per chilometro;
2.0 BlueHDi 181 cavalli EAT6: 21,7 chilometri con un litro, 1562 chilometri con un pieno e 120 grammi di CO2 per chilometro.

Allestimenti ed equipaggiamento di serie

Interni di Peugeot 508 SW

Cinque in tutto gli allestimenti in listino: l’Active come entry-level, il Business per trovare il giusto compromesso tra l’offerta dell’equipaggiamento, la qualità ed il prezzo, l’Allure, il GT Line ed il GT per dotare la station wagon francese di quella grinta in più da sportiva nei dettagli della carrozzeria.
Di serie per tutte le versioni ci sono gli airbag per la testa, attacchi isofix, cerchi in lega, barre sul tetto, climatizzatore automatico bizona, controllo della stabilità, della trazione e dell’antiarretramento in fase di salita, cruise control, radio con lettore CD, MP3, presa Aux e Bluetooth, retrovisori ripiegabili elettricamente, sedili anteriori regolabili in altezza, il divano posteriore frazionabile, sensori di parcheggio posteriori e quelli della pressione dei pneumatici.
Non pochi certo gli optional ma a nostro avviso la maggior parte non sono certo indispensabili dato il soddisfacente equipaggiamento di serie che viene proposto.

Listino prezzi

Benzina:

Peugeot 508 SW 1.6 THP 165 cavalli Active 30.350 Euro
Peugeot 508 SW 1.6 THP 165 cavalli Allure 33.350 Euro

Diesel:

Peugeot 508 SW 1.6 e-HDi 114 cavalli Active 30.800 Euro
Peugeot 508 SW 1.6 e-HDi 114 cavalli Business 31.950 Euro
Peugeot 508 SW 1.6 e-HDi 114 cavalli Business ETG6 31.950 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 HDi 140 cavalli Active 31.000 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 HDi 140 cavalli Business 32.150 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 HDi 140 cavalli Allure 34.000 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 BlueHDi 150 cavalli Business 33.550 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 BlueHDi 150 cavalli Allure 35.400 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 BlueHDi 150 cavalli GT Line 36.900 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 HDi 163 cavalli Business 33.150 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 HDi 163 cavalli Allure 35.000 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 BlueHDi 181 cavalli Allure EAT6 37.850 Euro
Peugeot 508 SW 2.0 BlueHDi 181 cavalli GT EAT6 42.030 Euro

Posteriore di Peugeot 508 SW

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Auto più sicure: classifica delle migliori del 2014 secondo EuroNCAP [FOTO]

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Land Rover Discovery Sport 2014 Crash Test

Tanti i fattori che influiscono tra il successo di un’automobile ed ultimamente tra questi troviamo anche il punteggio ottenuto nei Crash Test EuroNCAP. Sempre maggiore infatti l’attenzione per la sicurezza attiva e passiva delle nuove vetture sia da parte dei Costruttore che del pubblico.
Nello scorso anno l’ente europeo ha provato numerose auto e ha recentemente diffuso una classifica delle più sicure. I risultati di questi test del 2014 sono stati modificati dal nuovo regolamento che ha aggiunto la voce “sistemi di sicurezza” e va quindi a penalizzare le city car e le auto economiche che non possono, per ovvie ragioni, avere i sistemi delle auto più costose per la sicurezza attiva e passiva. Ma andiamo ora a vedere quali sono le auto più sicure del 2014 secondo Euro NCAP.

Categoria Supermini

Skoda Fabia 2015 Crash Test

La categoria definita “Supermini” nei Crash Test EuroNCAP include le city car e le utilitarie, inutile dire che è la più affollata ma è anche quella dove risulta più difficile vedere le classiche cinque stelle. L’unica ad averle ottenute nello scorso anno è stata la nuova Skoda Fabia. Ad aiutarla a raggiungere quest’importante risultato il sistema di frenata d’emergenza assistita, disponibile come optional. Tante le 4 stelle tra le restanti.

Large Family

Mercedes Classe C 2015 Crash Test

I tecnici dell’ente europeo nel 2014 hanno sottoposto ai test quattro modelli della categoria definita “Large Family“, quella delle vetture di medie dimensioni. Le auto in questione sono Ford Mondeo, Subaru Outback, Volkswagen Passat e Mercedes Classe C. Tutte hanno ottenuto le cinque stelle ma quella che ha ottenuto i punteggi più alti è stata la Mercedes con 92% nella sicurezza degli adulti, 84% in quella dei bambini, 77% nella protezione dei pedoni e 70% nei sistemi di sicurezza.

Small Family

Nissan Qashqai 2015 Crash Test

La categoria Small Family comprende le berline medie compatte ed i crossover attorno ai quattro metrie mezzo di lunghezza. Nel 2014 hanno ottenuto le 5 stelle solamente l’Audi A3 Sportback e-tron, la BMW Serie 2 Active Tourer, la Nissan Pulsar e la Nissan Qashqai. Proprio quest’ultima è quella che ha ottenuto i punteggi più elevati nelle singole prove con 88% nella sicurezza degli adulti, 83% in quella dei bambini, 69% nella protezione dei pedoni e 79% nei sistemi di sicurezza.

Small MPV

Volkswagen Golf Sportsvan 2015 Crash Test

Sette i multispazio sottoposti ai crash test Euro NCAP nel corso del 2014 e tra questi solo la Volkswagen Golf Sportsvan ha ottenuto le tanto acclamate 5 stelle.

Small Offroad

Land Rover Discovery Sport 2014 Crash Test

I tecnici dell’ente europeo dividono le Off-Road 4×4 in due categorie, Large e Small. Nei test del 2014 della prima categoria troviamo solamente la Kia Sorento, che ha ottenuto 5 stelle. Nella seconda rientrano la Jeep Renegade, la Lexus NX, la Mercedes GLA, la Nissan X-Trail, la Porsche Macan ed infine la Land Rover Discovery e tutte queste hanno ottenuto il massimo punteggio totale. L’ultima nata del Costruttore britannico ha ottenuto i punteggi più alti nelle singole prove con ben 93% per la sicurezza degli adulti, 83% nella sicurezza dei bambini, 69% nella protezione dei pedoni e 82% nei sistemi di sicurezza.

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Ferrari CascoRosso: rendering della nuova F12 Berlinetta [FOTO]

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Quella che vi proponiamo oggi è la Ferrari CascoRosso, un’inedita supercar immaginata da un appassionato e realizzata con Photoshop. Dejan Hristov, il creatore, per realizzare questo esercizio di stile si è ispirato alla vecchia Ferrari 250 GTO, creando, però, una vettura moderna e futuristica, che non ha niente a che vedere con il passato. Sotto al cofano monterebbe un motore V12, per proseguire la lunga storia di unità a dodici cilindri della casa di Maranello. Una storia che ci riporta alla mente nomi come la 599 GTB Fiorano, la 575M, la 550 Maranello, la Testarossa, la BB ed altre ancora. Si tratterebbe di una sorta di sostituta della recentissima F12 Berlinetta, che però è sul mercato solo da un annetto. Nonostante sia così recente, sicuramente al Cavallino stanno già pensando alla sua sostituta. E non solo in Ferrari.

Stile

vista da davanti (4)

La Ferrari CascoRosso è contraddistinta da uno stile aggressivo e moderno, con numerose “chicche” high tech. Il frontale si fa notare per un’ampia presa d’aria centrale, che al suo interno nasconde anche i gruppi ottici, che appaiono da delle piccole serrande una volta accesi. Le fiancate sono snelle grazie ad un particolare sistema di apertura delle porte, che rientrano parzialmente nella carrozzeria. I passaruota sono molto bombati e dietro ai passaruota anteriori troviamo due profondi solchi che danno carattere alla vista laterale. Avrete notato forse che non ci sono gli specchietti ed il lunotto posteriore. Questo è perchè è stato previsto un sofisticato sistema di telecamere che mostrano immagini della zona posteriore al guidatore su di un monitor sulla plancia.

Motore

vista laterale

Sulle caratteristiche del motore il creatore non si è espresso, ma ha affermato che nella sua idea sarebbe montato all’anteriore e sarebbe accoppiato ad un sistema ibrido, con un modulo elettrico montato dietro all’abitacolo, per bilanciare meglio i pesi. E voi cosa ne dite di questa V12 ibrida a due posti?

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Auto Francesi: vota la tua preferita! [FOTO]

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Battaglia Auto Francesi

Vi proponiamo con questo sondaggio tutte le auto Francesi presenti nei listini italiani per testare il vostro gradimento! Votate la migliore tra le proposte che troverete in questa battaglia e vedremo quale tra tutte la spunterà.
Presenti chiaramente i marchi Citroen, Dacia (perché di proprietà Renault), Peugeot e Renault con tutte le vetture in gamma.

Votate!

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Jaguar XJ 2016 restyling, nuovo infotainment e motore diesel

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Jaguar XJ restyling

Resta in gran parte uguale a se stessa, Jaguar XJ 2016. Il restyling non stravolge il design dell’ammiraglia inglese, piuttosto interviene per innalzare drasticamente la qualità del comparto multimediale, così come dei dispositivi di sicurezza attiva. Guardandola attentamente si scopre anche qualche modifica lieve, apportata prevalentemente sul frontale, con i nuovi gruppi ottici full led e luci diurne che dalla classica forma a J vista sulla Jaguar XF si sdoppia.
Anche la calandra è stata “verticalizzata”, mentre a seconda dell’allestimento, il paraurti accoglie accenti cromati o uno splitter in tre parti, rispettivamente prerogativa della Jaguar XJ Autobiography e della XJ R-Sport.

Le novità

Top di gamma il primo, disponibile unicamente in versione passo lungo, più sportiveggiante il secondo, che completa la veste stilistica con lo spoiler al posteriore e aperture sulla fiancata, per evacuare l’aria dal vano motore. Ad accomunare entrambi, i cerchi in lega da 20 pollici di diametro.
Le differenze tra Autobiography e R-Sport si ritrovano anche a bordo. Impiallacciatura di quercia sulla plancia per la prima, finiture Piano black o in carbonio per la seconda. Soprattutto, però, la Autobiography eleva drasticamente il comfort e il lusso per i passeggeri posteriori, offrendo due display da 10.2 pollici dedicati all’infotainment, sedili reclinabili e massaggianti. Sul versante di Jaguar XJ R-Sport, invece, sedili e volante sportivi.

Restano ovviamente confermati anche gli altri allestimenti, che si abbineranno a quattro diverse motorizzazioni. Si parte dal V6 turbodiesel biturbo 3 litri, capace di erogare 300 cavalli e 700 Nm, rispetto ai 275 e 600 Nm odierni. L’accelerazione migliora di appena 2 decimi, tuttavia, c’è da attendersi una profonda modifica a quello che sarà il piacere di guida visti i 100 Nm di coppia extra. Il propulsore adotta iniettori a 8 fori piezoelettrici, cuscinetti ceramici per i turbocompressori, un sistema di ricircolo dei gas di scarico ottimizzato in quello che è il raffreddamento e l’abbattimento dei NOx attraverso l’iniezione di additivo a monte del catalizzatore. Non meno importante è il risultato ottenuto sul fronte dei consumi, diminuiti del 6% rispetto ai 6.1 litri/100 km della XJ 3.0 D V6 odierna.

Due le unità a benzina, sovralimentate con compressore volumetrico. Il V6 3 litri eroga 340 cavalli, il V8 5 litri 510 o 550 cavalli. Tutte le motorizzazioni sono abbinate al cambio automatico 8 marce.

Non si fermano qui le novità per l’ammiraglia inglese, sul mercato dal prossimo autunno, quando metterà in mostra dotazioni tecnologiche e un infotainment in linea con il meglio della produzione Jaguar. Al centro della plancia campeggia il touchscreen da 8 pollici del sistema InControl, in abbinamento a un secondo schermo (a richiesta) da 12.3 pollici. Sul fronte della connettività, sia i dispositivi Apple che Android potranno interfacciarsi con la multimedialità di bordo, senza dimenticare la presenza di un hot-spot wi-fi per navigare con più dispositivi.

Direttamente da Jaguar XE (ancor prima dal mondo Land Rover) c’è il debutto dell’All Surface Progress Control, dispositivo che interviene a bassissime velocità per assicurare lo spunto ideale sui fondi a minima aderenza, lasciando al guidatore solo il compito di intervenire sul volante, poiché i sensori operano su acceleratore e freno per trasmettere la giusta dose di coppia alle ruote ed evitare pattinamenti in partenza.
Il rinnovamento di Jaguar XJ ha coinvolto anche il servosterzo, ora elettrico, così come la dotazione di accessori per la sicurezza attiva può contare sul sistema per il mantenimento di corsia, il cruise control adattivo con assistenza nella marcia in colonna, l’avviso della presenza di altre auto mentre si fa manovra in retromarcia, il parcheggio semiautomatico e una telecamera che sorveglia l’auto a 360°.

Abbiamo lasciato per ultimo il dettaglio della navigazione porta a porta, con il quale sarà possibile da un lato programmare l’itinerario sul proprio smartphone e trasmetterlo al sistema di bordo una volta in auto, dall’altro, effettuare l’operazione inversa, cioè proseguire la navigazione a piedi fino a destinazione da dove si è lasciata l’auto. Molto interessante, infine, il particolare della mobilità intermodale, grazie al quale si può programmare un percorso ricorrendo a diversi mezzi di trasporto: per esempio, arrivare a uno snodo con l’auto e salire poi in metro o sull’autobus, il tutto guidati dal navigatore.

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Nuova Fiat 127 Abarth, render in chiave sportiva [FOTO e VIDEO]

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I render di David Obendorfer fanno sognare tanti appassionati, perchè sono capaci di dare nuova vita a miti del passato, in una veste incredibilmente moderna ed attuale. I più giovani ne restano incuriositi, quelli con qualche annetto in più vengono immediatamente sbalzati indietro di decine di anni. Se vi è scesa una lacrimuccia a vedere la nuova Fiat 127 del 21esimo secolo, non dovete assolutamente perdervi la sua versione tutto pepe, la nuova Fiat 127 Abarth del 2014. Esteticamente trae spunto dalla versione tradizionale, che già di suo sa attirare molto gli sguardi su di sé. La variante dello Scorpione, però, aggiunge un tocco di grinta, un accento di sportività che non guasta di certo e che, anzi, le dona un aspetto ancora più accattivante.

Estetica

La carrozzeria è segnata all’altezza delle maniglie esterne da una sottile righina rossa, che si sposa alla perfezione con i nuovi gruppi ottici anteriori con fondo nero. La carrozzeria è, adesso, tutta in tinta, anche nella parte inferiore, e questo dettaglio non fa che sottolineare maggiormente il nuovo paraurti anteriore, con prese d’aria maggiorate. Molto belli anche i cerchi in lega bruniti con gomme dalla spalla ribassata. Il tutto si completa di terminali di scarico posteriori a sezione trapezoidale con finitura cromata e di vetri oscurati.

Il modello originale

Andando a rileggere la storia della Fiat 127, il modello originale, ci ricordiamo che, in realtà, una versione Abarth non è mai stata realizzata ufficialmente. La più cattiva di tutte era la Fiat 127 Sport del 1978, una variante più performante e vistosa dell’utilitaria da famiglia tanto amata dagli italiani. Era una prassi che andava molto di moda a quel tempo e con gli anni non si è perso il vizio: basti pensare alle odierne Golf GTI o Alfa Romeo Quadrifoglio Verde.

Al giorno d’oggi avrebbe probabilmente un grande successo, magari alimentata con il 1.4 turbo benzina Multiair da 160/170 cavalli di potenza massima. L’Abarth 500 docet, in questo senso.

C’è anche un altro render della Fiat 127, in questo caso molto meno fedele all’originale, ma che vi consigliamo comunque di guardare!

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Auto Svedesi 2015: Vota la tua preferita!

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Battaglia Auto Svedesi

Vi proponiamo con questo sondaggio tutte le auto Svedesi presenti nei listini italiani 2015 per testare il vostro gradimento! Votate la migliore tra le proposte che troverete in questa battaglia e vedremo quale tra tutte la spunterà.
Presenti solamente i marchi Volvo e Saab – anche se da considerare che queste ultime sono disponibili solamente su ordinazione – con tutte le vetture in gamma.

Votate!

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Volkswagen Golf, storia: oltre 40 anni per la berlina più venduta in Europa [FOTO e VIDEO]

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E’ con orgoglio che la Volkswagen ha festeggiato i primi 40 anni del modello di maggior successo di tutti i tempi in Europa, nel 2014. Eh si avete intuito bene, stiamo parlando proprio della Golf: la berlina media di Wolfsburg è sempre stata il punto di riferimento della sua categoria e fin’ora a venduto più di 35 milioni di esemplari (al 2015). Gran parte del successo va alla linea intramontabile che di generazione in generazione cambia poco ma se confrontiamo la prima generazione con l’attuale settima è impossibile non notare l’evoluzione. Un’evoluzione continua quella della berlina tedesca che resta sempre al passo con i tempi e porta innovazioni tecnologiche poi riprese dalle avversarie.

La Volkswagen Golf è il classico esempio di auto “inossidabile” che non sbaglia mai: ogni generazione viene criticata da alcuni per cambiare troppo poco esteticamente da quella precedente ma i contenuti sempre migliori e la qualità elevati sono ormai una garanzia per gli automobilisti che la scelgono.

Golf I

La prima Golf venne prodotta nella catena di montaggio di Wolfsburg il 29 marzo del 1974 e segnava l’inizio di una nuova epoca. Dopo il grande successo ottenuto dallo schema con motore e trazione posteriore del Maggiolino era giunta l’ora del motore in posizione trasversale anteriore e della trazione anteriore.
Disegnata da Giorgetto Giugiaro, la Golf I è piaciuta subito per il design che seguiva i tratti principe delle Volkswagen ed aveva l’arduo compito di non deludere
le aspettative elevate create dal Maggiolino: doveva quindi riprendere il successo di una vettura mondiale che aveva venduto più di 21 milioni e mezzo di unità.

Obiettivo raggiunto in pieno: grazie agli interni spaziosi ed al design azzeccato, nell’ottobre del 1976 è stato raggiunto il traguardo del milione di vetture vendute. In quell’anno nacque un’altro mito: ecco l’arrivo di Golf GTI, sportività per tutti senza rinunciare alla praticità di una berlina media sfruttabile tutti i giorni senza compromessi. Nel 1976 l’arrivo anche di Golf D con un diesel aspirato, mentre la GTD con un diesel turbocompresso arrivò nel 1982. Nel 1979 la nascita di Golf Cabriolet che divenne in poco tempo la scoperta più venduta dell’epoca.

Golf II

Volkswagen Golf II

La seconda generazione di Golf arrivò nell’agosto del 1983. Da subito venne apprezzato l’aumento di spazio a bordo, fu la prima vettura del segmento ad adottare il catalizzatore (era il 1984) ed introdurre il sistema antibloccaggio in frenata ABS nel 1986. Oltre al servosterzo e pure alla trazione integrale, quest’ultima con la Syncro del 1986.
Nel 1990 il debutto dell’inedita versione Country: dotata di trazione integrale, assetto rialzato e protezioni lungo tutta la carrozzeria, la possiamo definire come la Golf da fuoristrada. Fu prodotta solamente fino a dicembre del 1991.

Golf III

Volkswagen Golf III

Golf III arrivò sul mercato nell’agosto del 1991 e segnò un notevole passo avanti per quanto riguarda la sicurezza: fu infatti la prima Golf ad avere gli airbag frontali anteriori (a partire dal 1992), inoltre la carrozzeria era realizzata in modo da migliorare la resistenza agli urti e la protezione degli occupanti.
Non si può fare a meno di citare la VR6, la prima ad essere equipaggiata con motore a sei cilindri. La terza generazione di Golf portò anche il cruise control, oltre al catalizzatore ossidante nei motori a gasolio ed il primo Diesel ad iniezione diretta, quest’ultimo con la TDI del 1993. A partire dal 1996, l’ABS divenne di serie per tutte le Golf. Con lei l’arrivo della nuova Cabriolet oltre alla Syncro II (evoluzione della prima con trazione integrale). La Golf II fu la prima ad essere disponibile in carrozzeria Variant, ossia la versione station wagon.

Golf IV

Volkswagen Golf IV

La Golf IV nacque sotto la guida del Responsabile Design del Gruppo Volkswagen Hartmut Warkuß, autore delle linee essenziali di quel disegno che divenne il family feeling del marchio di Wolsburg per molto tempo. Prodotta dal 1997 al 2004, la quarta generazione della berlina tedesca segnò ulteriori passi avanti nell’ambito sicurezza. Nel 1998 debuttò l’ESC mentre a partire dal 1999 l’ESP divenne parte della dotazione di serie. Fu anche la prima Golf con la trazione integrale a giunto Haldex, denominata 4Motion. E’ del 2002 l’arrivo dell’iniezione diretta di benzina FSI che prometteva un miglioramento dei consumi ed un aumento delle prestazioni. In quell’anno il debutto degli airbag a tendina che furono subito inseriti nella dotazione di serie. Anno davvero importante per Golf il 2002, arriva infatti la R32 con motore sei cilindri capace di prestazioni davvero elevate. Nel 2003 si segna l’introduzione dell’innovativo cambio automatico a doppia frizione DSG.

Golf V

Volkswagen Golf V

Dal 2003 al 2008 la Golf V si è distinta subito per il comfort e la qualità così elevati da sembrare quelli di una vettura di classe superiore. Dalla Volkswagen fanno sapere che la quinta generazione della loro berlina media presentava il 35% di rigidezza torsionale in più rispetto alla precedente: gran parte del merito va alla carrozzeria con saldature al laser. Fu la prima ad essere disponibile a richiesta con gli airbag laterali posteriori che andavano a sommarsi ai sei presenti di serie (anteriori, laterali anteriori e per la testa). Per quanto riguarda la dinamica di guida, si segnala l’arrivo delle sospensioni posteriori multilink a quattro bracci e del cambio DSG a 7 rapporti. Debuttano i fari bixeno, il tetto scorrevole panoramico in vetro di grandi dimensioni ed il primo propulsore al mondo di grande produzione dotato di doppia sovralimentazione con turbocompresso e compressore volumetrico: ecco il TSI del 2006. In quell’anno fece il suo debutto anche la Golf Plus, variante monovolume dell’iconica vettura di Wolfsburg, la CrossGolf, la nuova Variant e pure la BlueMotion che assicurava consumi nell’ordine dei 4.5 litri per 100 chilometri.

Golf VI

Volkswagen Golf VI

Da dicembre 2008 a luglio 2012 sono state prodotte ben 2.85 milioni di Golf VI, questo a dimostrare quanto sia piaciuta la sesta generazione al pubblico. Passi avanti in qualsiasi direzione. Sul fronte sicurezza può vantarsi del massimo punteggio nei crash-test EuroNCAP. Per quanto riguarda i consumi e l’efficienza energetica, il listino motorizzazioni era stato aggiornato con i nuovi TSI a benzina mentre i TDI a gasolio hanno abbandonato il sistema pompa-iniettore per il più evoluto common rail. Non manca la BlueMotion che segna un nuovo traguardo con un consumo medio nel ciclo misto di soli 3.8 litri di carburante per 100 chilometri ed emissioni di anidride carbonica pari a 99 grammi per chilometro. Sempre più tecnologica: debutta la regolazione automatica degli abbaglianti Light Assist ed il sistema di parcheggio automatico Park Assist.

Golf VII

Il 4 settembre 2012 viene svelata in anteprima mondiale la settima generazione di Golf che segna un’evoluzione davvero notevole sotto ogni punto di vista. Primo tra tutti il nuovo telaio modulare MQB che, assieme al nuovo impianto elettrico e a molte altre soluzioni all’avanguardia, segna una riduzione di peso di ben 100 chili rispetto alla generazione precedente. A seconda della motorizzazione, i consumi sono ridotti fino al 23%. Rimanendo in questo argomento, la Golf TDI BlueMotion consuma solamente 3.2 litri di gasolio per 100 chilometri ed emette solamente 85 grammi di CO2 al chilometro. La Golf VII è disponibile anche in variante elettrica con la e-Golf (autonomia di 190 chilometri ed emissioni zero) alla quale entro fine anno si aggiunge l’ibrida Golf GTE dal consumo medio di soli 1.5 litri di benzina per 100 chilometri.
Numerosi i sistemi elettronici che aumentano ulteriormente il livello di tecnologia di Golf: segnaliamo il Cruise Control adattivo, il sistema di frenata di emergenza City, l’ESC che stabilizza la vettura e pure l’eventuale rimorchio agganciato, il sistema di frenata anti collisione multipla, l’efficientissimo climatizzatore automatico bizona, l’impianto Hi-Fi Dynaudio, il sistema di infotainment con schermo touchscreen dotato di sensore di prossimità, i fari in tecnologia LED e molto molto altro.

LEGGI ANCHE: Nuova Volkswagen Golf restyling 2017: le caratteristiche in anteprima [FOTO]

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I colori auto più diffusi al mondo, la classifica del 2019

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I colori auto, spesso e volentieri, servono non solo a caratterizzare la propria vettura, ma anche ad indicare molto sulla personalità dell’automobilista che solitamente si siede al volante: ci sono i guidatori più sportivi, solitamente affezionati a colorazioni più vivaci come ad esempio il rosso o il giallo, oppure quelli più classici che non si distaccano da tonalità come bianco, nero o grigio. A rivelare le ultime tendenze in fatto di colori auto è la PPG Industries, azienda statunitense tra le principali nel ramo chimico e vetrario, che ogni anno fa il punto sulle tendenze nei colori delle auto: ecco quali sono, secondo i dati in possesso della casa a stelle e strisci, i colori auto più scelti dagli automobilisti.

Verde

Tra i colori meno scelti dagli automobilisti mondiali c’è il verde con appena l’1% delle auto che può vantarsi di avere questa colorazione. Sono pochissimi, infatti, i guidatori che, recandosi dal concessionario, decidono di acquistare una vettura di questa colorazione che, in Europa, viene proposta dalla case automobilistiche soprattutto per SUV e pick-up. Un colore, il verde e tutte le sue sfumature, che non sembra essere troppo gradito tanto da essere il meno scelto tra le varie colorazioni proposte dalle aziende del settore.

Marrone

Subito davanti al verde, nella classifica dei colori auto, ecco il marrone che viene scelto solo dal 5% degli automobilisti mondiali; un dato che rappresenta una diminuzione rispetto all’anno passato quando era il 7% a scegliere questo tipo di verniciatura per la propria vettura. Tra i motivi dell’insuccesso del marrone, però, potrebbero esserci non solo motivi di natura estetica, ma anche di altro tipo: chi guida una vettura di questo colore, infatti, non solo è visto come il più triste, ma è anche percepito come scontroso e poco gentile dagli altri automobilisti come rivelato da uno studio condotto dalla britannica JTC600.

Rosso e blu

Tra i colori auto più scelti dagli automobilisti, a pari merito al quinto posto, ci sono il rosso e il blu. Due tonalità molto distanti ma che vengono scelte dall’8% dei guidatori in tutto il mondo; il colore che nell’immaginario collettivo rappresenta la velocità – non a caso lo stesso della Ferrari – è utilizzato soprattutto per le vetture sportive tanto da essere percepita come tonalità ideale per persone avventurose, sportive e felici, mentre il blu è diffuso soprattutto in Europa e Nord America e indica, solitamente, un guidatore leale, gentile e premuroso.

Grigio

Ai piedi del podio ecco arrivare il grigio, uno dei colori più classici nel mondo dell’auto; a sceglierlo, nel 2019, è stato il 10% degli automobilisti mondiali. Una fetta decisamente importante che porta il grigio al quarto posto tra i colori più scelti: tra i motivi, però, potrebbero esserci non solo questioni estetiche ma anche pratiche visto che le auto di questa colorazione sono sempre state quelle sulle quali lo sporco si nota di meno e risulta anche uno dei più facili da pulire e da mantenere fresco.

Argento

Ad aprire il podio dei colori auto preferiti dagli automobilisti, classificandosi in terza posizione, c’è l’argento tanto che il 15% del totale ha deciso di acquistare una vettura di questa tonalità. Un dato in crescita del 5% rispetto al 2018 e che conferma la predilezione dai guidatori per le auto con questa livrea, percepiti dal resto degli utenti della strada come i più affidabili.

Nero

La medaglia d’argento, invece, spetta al nero che è il secondo colore più scelto dagli automobilisti mondiale con una percentuale del 18% (quasi una vettura su cinque). Che sia opaco, brillante o metalizzato non fa differenze, le tonalità del nero sembrano conquistare quasi tutti con Europa e Nord America a fare la voce grossa in questa speciale classifica. A sceglierlo sembrano essere soprattutto gli uomini, che vengono percepiti dagli altri automobilisti come attraenti, pieni di fascino, ambizione e intelligenza, ma anche egoisti.

Bianco

A prendersi lo scettro di colore preferito dagli automobilisti, con uno scarto decisamente importante, è il bianco: nel mondo, infatti, è stato scelto per 35 vetture su 100, seppure in calo del 4% rispetto al 2018. Un vero e proprio trionfo quello del bianco che, in tutte le sue varianti, continua a raccogliere consensi soprattutto tra i più giovani.

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Dacia Sandero Extra: la serie limitata con prezzi da 10.100 Euro [FOTO]

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Tra le anteprime presenti al Salone di Parigi 2014, il brand franco-rumeno Dacia ha esposto due serie limitate e parliamo nello specifico di Dacia Sandero Extra assieme a Dacia Duster Air.
In questo articolo ci interesseremo nel parlarvi dell’utilitaria in questione per scoprire ora come si presenta e quali accorgimenti ci propone per determinarsi come una serie speciale nel suo segmento di mercato non poco agguerrito.

MODELLO NON PIU’ IN LISTINO DA DICEMBRE 2016

MODELLO NON PIU’ IN LISTINO DA DICEMBRE 2016

Gli ingegneri del marchio sono partiti dalla variante in allestimento Lauréate, la top di gamma quindi, e ne hanno fatto emergere un prodotto che si riconosce sin da subito una volta su strada data l’inedita tinta metallizzata della carrozzeria: la ?Grigio Cometa?. Ad accompagnare questa livrea ci pensano i cerchi in lega dal nuovo disegno da 15 pollici di diametro Dark Metal, calotte degli specchietti retrovisori e montanti centrali concepiti in Nero Nacrè per spiccare al meglio su quella che è la tonalità della vettura. Per il nostro mercato, inoltre, riconosceremo la Sandero Extra da un badge con appunto la scritta “Extra” per far riconoscere tutti i particolari della carrozzeria in nero lucido.

Una volta accomodati all’interno, la Dacia Sandero Extra ancora una volta fa emergere il Nero Nacré per alcuni dei particolari come ad esempio le modanature interne, le maniglie di chiusura delle portiere e l?inserto del volante.
Tra la tecnologia e l’infotainment c’è da citare lo Smart Buy composto dal navigatore satellitare integrato nello schermo touchscreen da 7 pollici MEDIA NAV, climatizzatore manuale e, tra gli optional, anche il Cruise Control per chi magari affronta anche parecchi viaggi.

Quattro in tutto le motorizzazioni con cui questa variante si propone anche per il mercato italiano. Parliamo nello specifico del diesel 1.5 da 75 cavalli di potenza che consente una punta massima di 164 chilometri orari con uno scatto da 0 a 100 chilometri all’ora effettuato in 14,6 secondi e consumi nell’ordine dei 26,3 chilometri con un litro di media ed emissioni pari a 99 grammi di CO2 per chilometro. Per chi optasse per i propulsori a benzina troverà Sandero Extra equipaggiata del Nuovo 0.9 TCe di origine Renault con potenza di 90 cavalli: 175 chilometri orari di velocità massima, 14,6 secondi per raggiungere lo 0-100 e 19,2 chilometri con un litro di media per emissioni di CO2 pari a 120 grammi per chilometro. Altrimenti ci sono i “tradizionali” 1.2 da 75 cavalli forti di una velocità massima di 162 chilometri all’ora con uno scatto da 0 a 100 chilometri orari effettuato in 14 secondi e mezzo con consumi medi pari a 17,2 chilometri con un litro ed emissioni di 135 grammi di CO2 per chilometro.
Infine come ultima alternativa c’è il propulsore con doppia alimentazione benzina e GPL. Parliamo di un 1.2 da 72 cavalli di potenza massima che propone consumi nell’ordine dei 13,3 chilometri con un litro ed emissioni pari a 120 grammi di CO2 per chilometro.

Listino prezzi della Extra

Benzina:

Dacia Sandero 0.9 TCe 90 cavalli Extra 11.200 Euro
Dacia Sandero 1.2 75 cavalli Extra 10.100 Euro

Diesel:

Dacia Sandero 1.5 dCi 75 cavalli Extra 11.600 Euro

Gpl:

Dacia Sandero 1.2 72 cavalli Extra 11.050 Euro

Anche per neopatentati

Dacia Sandero 1.2 75 cavalli Extra 10.100 Euro
Dacia Sandero 1.5 dCi 75 cavalli Extra 11.600 Euro
Dacia Sandero 1.2 72 cavalli Extra 11.050 Euro

MODELLO NON PIU’ IN LISTINO DA DICEMBRE 2016

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